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Banche, le valutazioni contabili nel mirino della Bce

Con una lettera alle banche, la Bce ha annunciato che sta esaminando i bilanci bancari per verificare la presenza di eventuali errori contabili legati all’applicazione dell’Ifrs 9
Dopo l’addendum del 15 marzo scorso sui futuri crediti deteriorati, il forcing della Banca Centrale Europea si focalizza adesso sull’applicazione del nuovo principio contabile, ovvero l’Ifrs 9. Tramite una lettera inviata alle banche, la Vigilanza europea ha fatto sapere che sta analizzando i bilanci dei principali istituti per verificare se sono stati fatti degli errori nel calcolo del Cet1. La Bce ha spiegato le sue intenzioni chiarendo che le banche potrebbero aver effettuato “un’errata stima dello stock degli accantonamenti determinati in base allo Ias 39 a fine 2017, o nell’importo totale e nell’assegnazione degli accantonamenti nel quadro della first time adoption dell’Ifrs 9”.
Il nuovo principio contabile, in vigore dal primo gennaio del 2018, prevede infatti che le banche effettuino accantonamenti non solo per i crediti già deteriorati, ma anche per quelli che potrebbero deteriorarsi in futuro. Con questa nuova mossa Francoforte vuole assicurarsi che le banche non abbiano approfittato della graduale fase di passaggio dalla Ias 39 all’Ifrs 9, sfruttando indebitamente della possibilità concessa dal regime transitorio introdotto dalla Crr, ovvero quella di diluire l’extra svalutazione nel corso dei prossimi cinque anni. Secondo la Bce, gli istituti bancari potrebbero non aver contabilizzato le perdite sui crediti avvenute in passato, registrando soltanto quelle di inizio anno.
Nonostante la sorpresa generale per la nuova iniziativa della Banca Centrale Europea, soprattutto in merito alla tempistica, i vertici dei principali istituti bancari si sono detti tranquilli e sicuri di aver osservato scrupolosamente l’applicazione della nuova regolamentazione. Le banche infatti avevano già comunicato entro il primo di febbraio se e in quale misura avrebbero fatto uso delle disposizioni transitorie previste dalla Crr. Rimangono invece ancora poco chiari gli intenti dell’Eurotower, non sapendo se siano cautelativi rispetto a possibili contestazioni future (provenienti in particolare dai Paesi del Nord Europa) o se ci sia sotto dell’altro.

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