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Cerved: migliorano i tempi di fallimento, ma rimane alto il gap tra Nord e Sud

Secondo il report di Cerved – La Scala le procedure fallimentari richiedono dai 4 ai 15 anni, impattando significativamente sul valore degli Npl delle società fallite
In Italia i tempi medi di chiusura dei fallimenti si sono abbassati di 4 mesi dal 2017 al 2018. È quanto emerso dall’ultimo report di Cerved – La Scala, intitolato “La durata dei fallimenti e delle esecuzioni immobiliari e gli impatti sugli NPL”. Il numero di pratiche chiuse nel corso del 2018 è aumentato del 2,8% rispetto all’anno precedente e ha superato il numero dei nuovi fallimenti. Tuttavia, rimane evidente il divario tra le regioni del Nord e quelle del Centro-Sud.
Infatti, se ad oggi una procedura fallimentare richiede 7 anni e un mese di media, nei tribunali del Nord la pratica viene risolta in 4 anni circa, mentre per quelli del Centro- Sud si può aspettare fino a 15 anni. Inoltre, quasi la metà dei fallimenti dichiarati al Sud tra il 2001 e il 2018 è ancora aperta, contro il 37% del Nord Ovest. La differenza tra Nord e Sud vale anche per le esecuzioni immobiliari. In Italia la media per le procedure immobiliari è di 5 anni circa, con un ventaglio di tempo che può andare dai 2 ai 17 anni. I tempi più rapidi si registrano nel regioni del Nord Italia.
Il report analizza i tempi di fallimento anche per quanto riguarda il settore di provenienza. Nel settore dei servizi il tempo medio di attesa si attesta intorno ai 6 anni e mezzo, per le costruzioni sono 7,5, per il segmento utility 7,9, per l’industria 8 e 9 per il sistema moda. Per quanto riguarda invece la tipologia d’impresa, si va dai 6,3 anni di una società di capitale ai 9,6 di una società di persone e ai 9,4 per le aziende individuali.
Secondo il report di Cerved -La Scala, la lentezza dei tribunali va infine ad impattare sul valore degli Npl delle società fallite. A condizioni “standard” (ovvero, recupero medio del 30% e rendimento del 15%) il valore medio dei crediti deteriorati è di 16,8 euro che varia dai 9 euro quando sono gestiti dai tribunali più lenti ai 21,9 euro per i tribunali più rapidi. Allo stesso modo un’esecuzione immobiliare (dove il tasso di recupero è stimato al 49%) vede il portafoglio di 100 euro passare da un valore di 45 euro se il tribunale è rapido a 16 se invece è lento. Globalmente, se i tribunali si allineassero alle performance di quelli più efficienti, il valore degli Npl nei bilanci delle banche italiane potrebbe crescere di 12 miliardi nell’ottica di un investitore specializzato e di 8,3 miliardi da quella di una banca.

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