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Credit management, pubblicata la nuova prassi di riferimento

Uni ha pubblicato sul proprio sito la nuova prassi di riferimento che definisce l’intero processo del servizio di gestione del credito e i requisiti di conformità dei credit manager
Giovedì 18 ottobre, Uni (Ente Italiano di Normazione) ha pubblicato la nuova prassi di riferimento UNI/PdR 44:2018 che riporta il titolo, “Credit management – Servizio di credit management, requisiti dei profili professionali del credit management e indirizzi operativi per la valutazione di conformità”.
La UNI/PdR 44:2018 è nata allo scopo di tutelare il ruolo dei credit manager e di agevolare il corretto funzionamento dell’intero sistema economico, mettendo a disposizione strumenti importanti che permettono di agire sulla corretta gestione del credito. Il documento, frutto della collaborazione tra Uni e Acmi (Associazione Credit Manager Italia), l’associazione nazionale dei credit manager, si pone come obiettivo quello di definire tutte le fasi del processo del servizio di gestione del credito, sia per il mercato italiano che estero, e tutti i requisiti, in termini di conoscenze, abilità e competenze delle figure professionali coinvolte.
In questo senso, i profili individuati dalla prassi sono: credit manager, deputy credit manager, customer service specialist credit manager, rating specialist credit manager, collection specialist credit manager, dispute and legal recovery credit manager, auditor del servizio di credit management. Per ogni figura professionale qui sopra elencata il testo chiarisce quali siano le responsabilità, le mansioni specifiche e le relative competenze e abilità richieste definite sulla base dei criteri dell’EQF, il Quadro europeo delle qualifiche. Il documento fornisce inoltre gli indirizzi operativi per la valutazione della conformità ai requisiti del servizio e ai requisiti di conoscenza, abilità e competenza definiti per i seguenti profili professionali.
Infine, vale la pena ricordare che la prassi di riferimento è un documento para-normativo che viene elaborato, sotto la supervisione dell’ente di normazione nazionale Uni, allo scopo di rispondere in modo immediato ai cambiamenti del mercato in uno specifico ambito professionale. In questo senso, dopo due anni dalla pubblicazione, la prassi di riferimento può diventare un documento normativo vero e proprio.

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