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Credito al consumo nel 2019: i flussi sono cresciuti

La crescita del credito al consumo conferma il ritmo del 2018 (+6.4%), trainata dal comparto dei finanziamenti finalizzati. Prosegue il calo dei mutui immobiliari.
Secondo la 47^ edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia, nei primi nove mesi del 2019 i flussi di erogazioni di credito al consumo hanno proseguito complessivamente il trend di crescita sui ritmi dello scorso anno, registrando un aumento del 6.4%. Questo trend riflette il buon andamento dei finanziamenti finalizzati, erogati presso i punti vendita a sostegno dei consumi di beni durevoli e servizi, caratterizzati da una rischiosità più contenuta; i prestiti personali replicano il tasso di incremento del 2018.
Le erogazioni complessive di mutui immobiliari alle famiglie consumatrici, infine, tornano a mostrare un’evoluzione negativa, sia nella componente d’acquisto sia in quella di surroga.
Nei primi nove mesi del 2019 le erogazioni di credito al consumo hanno continuato a crescere, confermando il ritmo registrato lo scorso anno, in linea con l’evoluzione dei consumi di beni durevoli delle famiglie.
Il mercato è stato trainato dai finanziamenti finalizzati, in particolare da quelli destinati all’acquisto di altri beni e servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, impianti “green” e beni per l’efficientamento energetico della casa- spese mediche, palestre e tempo libero, etc.), in crescita del +13.6%, in accelerazione rispetto al 2018. Nello specifico sono i finanziamenti destinati ad acquisti di elettrodomestici ed elettronica di consumo a mostrare la crescita più elevata (+21.4%), grazie anche all’impulso proveniente da nuovi accordi tra enti eroganti e dealer (nella forma di linee di credito rateali/rotative e promozioni).
Hanno registrato un’ottima performance anche le erogazioni di prestiti per arredamento (+7.2%), potendo contare sulle agevolazioni fiscali per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati a interventi edilizi e tecnologici che comportano risparmio energetico, rimaste in vigore per tutto il 2019.
Seppur a un ritmo leggermente inferiore rispetto allo scorso anno, crescono anche i prestiti destinati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati presso i concessionari (+7.6%, contro il +9.3% del 2018).
Le erogazioni di prestiti personali nei primi nove mesi del 2019 hanno replicato la crescita del 2018 (+5%), sostenuta dai nuovi prestiti. Le operazioni di refinance (contratti erogati per rimodulare il finanziamento con lo stesso istituto o per sostituire uno o più prestiti già in essere presso altri istituti) hanno invece rallentato la crescita.
Le erogazioni via carte opzione/rateali hanno evidenziato un incremento del +7.0%. Nello specifico, la performance riflette quella delle carte opzione, alle quali fa riferimento la maggioranza dei flussi transati, che tuttavia sono utilizzate prevalentemente in modalità a saldo. Appena un sesto dei flussi da esse veicolati fa riferimento a utilizzi rateizzati.
Infine, i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione mostrano nei primi nove mesi dell’anno una crescita del +2.6%, un ritmo più contenuto rispetto a quello segnato negli ultimi anni. L’andamento riflette il calo delle erogazioni ai dipendenti pubblici, che rappresentano circa un terzo dei flussi totali del comparto, l’evoluzione appena positiva dei finanziamenti verso i dipendenti privati e il buon incremento delle erogazioni a pensionati, pari a circa la metà dei flussi del comparto.
Nei primi 9 mesi del 2019 le erogazioni di mutui immobiliari alle famiglie consumatrici risulta, nel complesso dei mutui per acquisto e surroghe/sostituzioni, in contrazione del -14,2%, condizionate sia dalla cautela delle famiglie in merito alla decisione di investimento, che dall’esaurirsi della convenienza economica delle surroghe. Anche il ricorso a operazioni di rinegoziazione del mutuo in essere con le banche eroganti al fine di contenere l’incidenza del servizio del debito ha proseguito nel trend di riduzione.
Nel periodo gennaio-settembre 2019, si conferma il leggero incremento di importi e durate dei nuovi mutui, a seguito della maggiore incidenza dei mutui di acquisto. Seppur lievemente ridimensionate, le erogazioni di mutui a tasso fisso rimangono quelle preferite dalle famiglie italiane, anche a causa dell’attuale scenario macroeconomico, e arrivano a spiegare quasi i tre quarti del totale.
Nel corso del 2019 la rischiosità nel credito al dettaglio ha registrato una ulteriore diminuzione, stabilizzandosi durante il terzo trimestre.
Entrando nel dettaglio, per il credito al consumo a settembre 2019 il tasso di default è sceso all’1.7% (nella definizione a 90 past due), una tendenza ancor più evidente nell’ambito dei prestiti personali.
Anche per i mutui immobiliari si è ulteriormente ridimensionato, raggiungendo l’1.2% (tasso di defaut 90 past due), mantenendosi ben al di sotto del livello pre-crisi.
Le previsioni per i prossimi due anni indicano che i flussi di credito alle famiglie riprenderanno a crescere anche grazie al progressivo miglioramento del quadro macroeconomico, che alimenterà la domanda, e al mantenimento di buone condizioni di funding. Il contesto operativo resta tuttavia complesso anche per le pressioni regolamentari che condizionano le strategie degli operatori.
I flussi di credito al consumo complessivo nell’ultima parte del 2019 accelerano la crescita rispetto al 2018, proseguendo la dinamica registrata nei primi 9 mesi. Nella seconda parte dell’anno un importante contributo potrebbe arrivare anche dalla crescita dei consumi, specie nella componente dei durevoli, grazie almeno in parte agli effetti del reddito di cittadinanza. Nel biennio successivo il mercato si consoliderà, ma i flussi sono previsti seguire una crescita progressivamente più moderata, riallineandosi così alla dinamica dei consumi durevoli delle famiglie per i quali si fa maggiormente ricorso al credito al consumo.
Negli ultimi mesi del 2019 le erogazioni di mutui per acquisto di abitazione rimarranno caute nella componente dei nuovi prestiti. Maggiore ricorso a operazioni di surroga nella seconda parte dell’anno dato il livello minimo dei tassi d’interesse, che tuttavia rimarrebbero in riduzione in considerazione del largo ricorso a queste operazioni negli anni passati.
Le erogazioni complessive torneranno a crescere però l’anno successivo, accelerando nel 2021. Questa performance sarà favorita dal mantenimento di bassi tassi di interesse che potrebbero rendere ancora conveniente la surroga o rinegoziazione delle condizioni precedentemente sottoscritte e da condizioni di offerta degli operatori che dovrebbero rimanere buone, grazie a prospettive di condizioni macroeconomiche più distese e alla rischiosità del credito alle famiglie contenuta.
La rischiosità del credito proseguirà il suo trend di progressiva riduzione, beneficiando anche dell’accelerazione del processo di dismissione dei crediti deteriorati. Le previsioni per il biennio 2020-2021 vedono un mantenimento su livelli contenuti del rischio, grazie in particolare al buon andamento del mercato del lavoro, a misure fiscali a favore delle famiglie, alla prolungata fase di tassi del mercato monetario negativi e a politiche di credito particolarmente caute adottate dagli intermediari.
Infine, il contesto operativo sarà sempre più ricco di sfide e di novità portate dalla rivoluzione tecnologica che sta interessando l’industria e dalle nuove abitudini della clientela orientate verso i canali digitali. Gli operatori finanziari, per contrastare la concorrenza da operatori FinTech e BigTech, dovranno quindi accelerare il processo di cambiamento del modello di servizio, facendo leva su tutti i nuovi strumenti messi a disposizione dalla tecnologia (ad esempio, machine learning e artificial intelligence) e investendo anche sulle competenze del capitale umano per ampliare l’offerta di servizi.
Questo cambiamento si accompagnerà a una progressiva razionalizzazione della struttura fisica per incidere in maniera significativa sui costi, ma anche a una trasformazione delle filiali, sempre più punti di consulenza per la clientela. Fondamentali saranno anche le partnership con player tecnologici per valorizzare le diverse specializzazioni e completare l’offerta degli operatori di minore dimensione.

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