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NPL: analisi statistica dei portafogli

Business Defence rende noti i dati del primo semestre 2016: sono le famiglie consumatrici l’identikit allarmante degli attori principali che emergono dall’analisi delle posizioni lavorate

Un quadro chiaro e preciso quello fornito da Business Defence, la Srl che si occupa prevalentemente di informazioni per la gestione del credito.

E’ uno degli argomenti di grande interesse di questo 2016 la questione degli NPL, se anche il Sole 24 Ore proprio lo scorso mese se ne è occupato con un articolo in cui paventava la cessione delle banche sul mercato di oltre 50 miliardi di crediti deteriorati, cosiddetti NPL.

Proprio seguendo questo punto nevralgico di interesse Business Defence rende noto l’esito dell’analisi dei propri dati.

In questi primi sei mesi dell’anno in corso, 2016, l’azienda ha analizzato oltre 70.000 posizioni pari ad un valore complessivo di un miliardo di euro di insoluto da cui emerge che sono le persone fisiche l’attore principale di tale analisi pari ad un 99 % delle posizioni elaborate. Di tale posizione inoltre la quasi totalità di soggetti appartiene alla categoria delle Famiglie Consumatrici.

A fronte di tale dato il restante 1% si divide fra le voci Agricoltura ed Attività manifatturiere con un 0,007%, quindi le Attività professionali con un 0,004% e a seguire con un 0,002% Alloggio e ristorazione, attività di servizi, attività immobiliari, costruzioni. Infine con solo una percentuale dello 0,001% si trova il Commercio all’ingrosso e dettaglio.

L’anzianità del credito risulta pari ad un valore medio di 10 anni, con un minimo di 3 e un massimo di 28.

Se nel 66% dei casi il debitore è maschio l’età media si attesta attorno ai 50 anni con un insoluto pro capite che si aggira tra i 12.000 e i 13.000 euro

Inoltre solo un 22% possiede proprietà immobiliari mentre il restante 78% non risulta intestatario al catasto. Infine solo un 10% dei debitori presi in esame presenta negatività pregiudizievoli e protesti il cui importo medio si aggira attorno ai 7.500 euro. Solo uno 0,35% poi presenta procedure in corso di cui sono in numero di 3 gli atti pregiudizievoli a posizione stimati di media.

Dall’analisi dei dati emerge che solo il 32,06% dei soggetti presi in esame era in possesso di un reddito di cui il 18,56% in qualità di lavoro dipendente ed il restante 14,04% invece risultava pensionato. Il reddito medio calcolato si aggira attorno ai 1.000 euro.

Un’analisi geografica evidenzia altresì come al sud Italia si registri la più alta concentrazione di debitori con un netto 60% rispetto al Nord che chiude con un 19% e il Centro invece pari al 21%

Infine sulla totalità delle posizioni lavorate solo il 7% risulta soggetto straniero pari ad un debito medio stimato di circa 9.500 euro.

Infine solo un 2% delle posizioni analizzate appartiene a soggetti under 30. Di costoro solo il 23% percepisce reddito e solo il 4% possiede un immobile. Il debito medio in questo caso è pari a circa 7.000 euro.

Curiosità dell’analisi è il dato di un 8% di soggetti deceduti e un 3% di soggetti con codice fiscale errato.

“Questo conferma l’importanza di una corretta Due Diligence – dichiara BD Business Defence rendendo noto l’esito dell’analisi di questo primo semestre 2016 – Una puntuale analisi del portafoglio rappresenta la discriminante per la scelta di acquisizione e per ottimizzare la negoziazione sul prezzo del lotto”

di katja Casagranda
© Riproduzione riservata

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