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Npl, sì della Commissione Ue per il rinnovo della Gacs

Il 31 agosto scorso la Commissione europea ha dato il via libera per la proroga della Gacs fino al 7 marzo 2019

Il 31 agosto 2018 la Commissione Ue ha approvato la proroga della garanzia pubblica per la tranche senior sulle cartolarizzazioni degli Npl per altri 6 mesi. Il termine ultimo per la Gacs infatti era stato fissato per il 6 settembre di quest’anno. Da quanto si evince dal comunicato dell’esecutivo europeo, la nuova data di scadenza è il 7 marzo 2019.
Il rinnovo della Gacs arriva come una boccata d’ossigeno per gli istituti di credito italiani, in particolare per quelli che ne avevano richiesto l’utilizzo (vedi Mps, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, solo per citare le operazioni più importanti). Prima dell’estate infatti, il Ministero dell’Economia aveva intavolato un fitto dialogo con la Dg Comp europea per ottenere l’estensione di altri sei mesi della garanzia pubblica e fin dalle prime battute sembrava che l’operazione potesse andare a buon fine, considerata l’importanza dello schema statale nella strategia italiana per risolvere il problema dei non performing loans.
La Gacs, approvata nel febbraio del 2016 e successivamente prorogata nel settembre 2017, ha dato un grande contributo nel processo di rimozione degli Npl in seno alle banche del Paese. Nel suddetto comunicato, la Commissione europea sottolinea che la garanzia pubblica, nel periodo febbraio 2016/giugno 2018, è stata utilizzata sei volte da cinque banche italiane differenti, portando alla rimozione di 33 miliardi di crediti deteriorati dal sistema bancario, pari ad oltre il 60% della riduzione totale di Npl in Italia durante quello stesso periodo.
La nota conferma quindi che gli istituti di credito possono continuare a richiedere la Gacs sui titoli senior emessi da veicoli privati per la cartolarizzazione in modo da agevolare la vendita dei loro portafogli di Npl. La garanzia pubblica continuerà a essere remunerata a condizioni di mercato in base al grado di rischio, ovvero in modo accettabile per un operatore privato secondo condizioni di mercato. Infine, è previsto che le tranche a più alto rischio siano vendute a investitori privati senza la garanzia dello Stato.

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