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Puntualità nei pagamenti in crescita, fallimenti in calo

Questi i dati del terzo trimestre 2017 in Italia secondo un’analisi di Cribis

Il bilancio del Q3 2017 in Italia registra segno positivo per quanto riguarda i pagamenti e i fallimenti. A dimostrazione del fatto, i numeri dell’analisi redatta da Cribis secondo il quale sono in crescita i pagamenti effettuati entro i tempi contrattuali e parallelamente scende il numero delle aziende che chiudono battenti.
Partendo proprio da quest’ultime, le imprese che hanno dichiarato fallimento da luglio a settembre del 2017 sono state 2.468, ovvero 13,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016, confermando il trend positivo che dura dal 2014. Rispetto a quell’anno infatti, il numero di fallimenti dichiarati in Italia sono scesi del 20,6% (all’epoca il bilancio annuale contava 15.336 aziende fallite) e del 17,6% rispetto al 2015. Analizzando i dati regione per regione, la Lombardia si prende la maglia nera con 1.827 aziende fallite nel 2017, seguita dal Lazio (1.084) e dalla Campania (754). Per quanto riguarda invece i settori di mercato, quello che riporta il maggior numero di casi di fallimento è il commercio con 2.858 imprese che hanno chiuso battenti (unica nota di merito è che il settore  ha registrato nel 2017 un calo del 13,4% di fallimenti rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). A seguire le aziende del comparto commerciale ci sono quelle che operano nei servizi (2.000 fallimenti) e quelle edili (1.704).

Per quanto concerne la puntualità nei pagamenti invece, i dati relativi al Q3 2017 evidenziano un calo dei ritardi gravi, che confermano il trend positivo, registrando un -16,7 % rispetto a settembre 2016. Un dato positivo che ribalta il risultato negativo dello scorso trimestre e che consolida la tendenza positiva conseguita dal 2016. A livello regionale il Veneto si conferma la prima regione per puntualità (47,6 %) seguito sul podio dall’Emilia Romagna (47,4%) e dalla Lombardia (47,1%). Il settore dei servizi finanziari è quello che gode di maggiore salute con una quota del 48,7% di performance virtuose, a fronte dell’8% di ritardi gravi. Seguono l’industria e la produzione (44,5% di imprese puntuali, 6,8% di ritardi gravi). Continuano invece le difficoltà per il comparto del commercio al dettaglio: solo il 26,3% delle aziende risulta puntuale, mentre il 17% effettua i pagamenti con oltre un mese di ritardo.
Nonostante la sprizzata di fiducia emersa da queste statistiche, il numero delle imprese che rispetta i tempi contrattuali di pagamento dei fornitori è ancora basso. Infatti, soltanto il 38,2%, salda le fatture alla scadenza, il 51,3% entro il mese di ritardo, mentre il 10.5% è gravemente ritardatario. Allo stesso modo, rispetto al 2009 (anno in cui la crisi doveva ancora farsi pienamente sentire) il numero dei fallimenti in Italia è salito del 36, 9%.
Da sottolineare infine, che i numeri del Q3 2017 sono buoni anche nel resto d’Europa, con la Germania a trainare questa speciale classifica con un calo dei fallimenti dell'8,2% rispetto al 2016 e il record europeo di tempismo medio nei pagamenti. Unica nota stonata la Gran Bretagna, in cui i casi di aziende fallite sono aumentati del 19,8%  nella prima metà del 2017.

A cura della redazione
© Riproduzione riservata

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