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Italian Detective il primo reality sulla figura dell’investigatore privato fra finzione e realtà

Il primo reality italiano sulle investigazioni private divide l’opinione di settore

Andato in onda su Rai4 il 15 ottobre il primo reality italiano sulle investigazioni private Italian Detective divide l’opinione di settore fra chi accoglie favorevolmente l’iniziativa e chi invece ne vede i limiti e la poca attinenza con la realtà di una professione che rimane ancora molto favoleggiata dai più.

Se dunque la fiction, e già questa terminologia ne rende sospetta la natura, veniva presentata e annunciata come il nuovo reality con veri investigatori all’opera impegnati in veri casi, il tutto facente capo ad una importante agenzia d’investigazione privata con sede a Roma, tuttavia già dalla prima messa in onda molti operatori del settore ne coglievano poca attinenza con la realtà di un vero investigatore.

Italian Detective viene definito dai media un docu-reality diviso in 12 puntate con cui il pubblico viene introdotto nella vita dei detective. Si spazierà, si legge sempre nelle presentazioni dei vari blog e giornali che si occupano di programmazioni televisive e ovviamente sul sito della Rai, in casi di infedeltà coniugale che rappresentano la maggior parte dei casi, forse perché più televisivi ed adatti alla curiosità del pubblico, e altre investigazioni.

Produzione Magnolia per Rai Fiction il programma è di Claudio Canepari con la collaborazione di Antonella Vincenzi, già impegnata per esempio nel programma Amore Criminale, Sara Lorenzini, suo il godibile “Diario semiserio di una redattrice a progetto” ha lavorato in televisione. Per la Publispei (reparto editoriale de I Cesaroni e Tutti pazzi per amore), ma anche come consulente redazionale per Magnolia, nelle redazioni di Markette, Donne, Uomini, Frankenstain, Chef per un giorno e, soprattutto, Ricomincio da qui. Figurano nel dietro le quinte anche Massimo Cappello, documentarista, regista e videoreporter e in biografia anche il docu film “Silencio” di Attilio Bolzoni di cui firma la regia sui giornalisti minacciati e uccisi tra Messico e Calabria. Giacomo Del Buono anche lui autore operatore e regista, inizia la carriera come fotoreporter ma ultimamente lega il suo nome a programmi per Mtv come Black Box, Motorhome: piloti di famiglia e Ginnaste. Gabriele Gravagna regista e autore specializzato nel linguaggio della docu-soap e docu-fiction, per la televisione, il cinema e il web. Francesco Raganato anche lui regista che firma fra l’altro L’isola delle colf, la serie Fotografi ma anche Sono incinta oppure Potere di Lucia Annunziata.

Claudio Canepari il responsabile di Italian Detective è autore regista e produttore, sue serie tv e programmi fra cui “Milano Roma” per Rai, Il volo della notte condotto da Fabio Volo per La7, le docusoap Residence Bastoggi o Il Funambolo, ma anche il programma Invisibili con Marco Berry per Italia 1, serie Tv come Reparto Maternità per FoxLife. Fra gli ultimi lavori Hotel 6 stelle per Rai3 ma nel passato ha legato il nome a “Scacco al Re” docufiction sulla cattura di Bernardo Provenzano o Exit con Ilaria D’Amico.

Magnolia si sa è una società di produzione televisiva indipendente leader nella creazione, produzione e adattamento di format di intrattenimento che includono diversi generi: factual, entertainment, reality, game shows, lifestyle, documentary, talk shows, drama, comedy e kids shows. Suoi i format “Celebrity Survivor”, “X Factor”, “What not to wear” e “MasterChef”.

Tutto questo per chiarire chi c’è dietro al format Italian Detective che rimane un prodotto televisivo quindi di intrattenimento in cerca di audience.

Va chiarito l’aspetto dell’aderenza alla realtà e quindi di quanto il format sia aderente alla realtà oppure lesivo all’immagine e al lavoro della categoria investigativa.

Dubbi sollevati anche all’interno della categoria, come si legge per esempio nella piazza virtuale di Facebook alla pagina Associazione Professionisti Investigazioni & Sicurezza. In cui si è accesa una discussione in merito e un confronto fra operatori del settore.

Detto ciò se da un lato Italian Detective può essere un prodotto televisivo che coglie spunti dalla realtà e che poi viene impacchettato ad uso e consumo dell’immaginario collettivo di un pubblico televisivo medio, il tutto con attori e controfigure nonché ricostruzioni di possibili casi e risoluzioni in quanto chiunque appaia in video deve rilasciare liberatorie e anche solo pensare che in fase di pedinamento il pedinato non si accorga di una troupe cinematografica sia inverosimile, dall’altro il programma sta suscitando un dibattito e un confronto su problemi e lati bui della categoria che altrimenti non si avrebbe avuto occasione di affrontare.

In attesa di ulteriori indagini il pedinamento e la raccolta di indizi e prove è su Rai4 seguendo Italian Detective.

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